Bombing di news negative? NO, Grazie! Lo dice la scienza | Humanev®

Bombing di news negative? NO, Grazie! Lo dice la scienza | Humanev®

La Scienza ci spiega perchè è meglio evitare il bombing di notizie negative che falsano il nostro pensiero e ci fanno vivere male

 

Un articolo in punti.

  1. Paura e preoccupazione

Sono giorni in cui guarderai, leggerai o ascolterai le notizie e probabilmente una parte inconscia di te comincerà a credere che il mondo stia rapidamente precipitando nel caos, anche se molti aspetti della tua vita sono notevolmente migliorati negli ultimi decenni.

L’esposizione al pessimismo continuo, al sensazionalismo e negatività sta diventando la norma per tutti noi che vogliamo “stare al passo” con le notizie.

Se ci pensiamo bene, questo accadeva anche prima dell’esplosione epidemica, ma soprattutto mediatica, del corona virus.

 

  1. La Scienza ci aiuta sempre

Da psicologo ed economista che approfondisce tutte le parti consce ed inconsce che ci portano a prendere decisioni e delineare strategie, potrei citare numerose ricerche che mostrano come ciò che vediamo e ascoltiamo nelle notizie può avere un impatto significativo sulla nostra salute mentale.

Mentre le notizie negative possono influenzare il nostro modo di pensare attraverso molteplici meccanismi, una considerazione importante è il modo in cui esse si interfacciano con i nostri pregiudizi cognitivi, mantenendo la nostra attenzione su tutto ciò che va storto, mentre non ci mostra tutte le cose buone che ci circondano e che stanno funzionando.

Per aiutarti ad inquadrare meglio ciò che intendo dire, mi piace l’idea di raccontarti in modo breve e (spero) non noioso, quella che secondo me è una delle teorie più valide per spiegare questi fenomeni, per poi condividere una proposta di soluzione. La teoria è quella delle euristiche (1 nota in calce)

Vorrei ora richiamare la tua attenzione su quanto seguirà,  perché il mio desiderio più forte è che ciò che sembra “pura accademia” nelle prossime righe si possa trasformare per te in qualcosa di pratico che potrai mettere in atto quotidianamente.

Da qui, ti parlo dei tre preconcetti cognitivi specifici che vengono attivati ​​da notizie negative per tenerci in uno stato di negatività, e solo dopo vorrei proporti di iniziare a fare cambiamenti per interrompere il ciclo, se vuoi saltare un po’ di teoria e di scienza, vai direttamente al punto 6, dove passo alla pratica.

 

  1. Le distorsioni negative: perché non possiamo disattivare le notizie negative.

Il pregiudizio di negatività si riferisce al fatto che gli esseri umani si concentrano su eventi, informazioni o emozioni negative più delle loro controparti positive.

In tempi più pericolosi, questo pregiudizio ha sicuramente fornito un vantaggio evolutivo.

Oggi, invece, dobbiamo diventare consapevoli una volta per tutte, che nel mondo moderno, la nostra preferenza per il negativo viene sfruttata per mantenere la nostra attenzione; e sappiamo tutti che l’attenzione è il bene più appetibile della nostra attuale economia.

Questo aiuta a spiegare perché tutto viene enfatizzato costantemente sulle cose peggiori che accadono nel mondo, sia a livello globale (guerre, virus, disastri), sia a livello locale (rapine, violenze).

Quindi non solo l’essere umano “è attratto” dalla ricerca del negativo, ma i media contribuiscono attivamente di fornircelo il più possibile. In doppia e tripla dose.

 

  1. La distorsione della disponibilità, ovvero perché dopo aver visto la negatività, ne sopravvalutiamo il significato.

La propensione alla disponibilità è la tendenza delle persone a sopravvalutare l’importanza degli esempi che vengono immediatamente in mente quando si considera un argomento.

Questi esempi sono, ovviamente, influenzati dalle cose a cui presti maggiore attenzione.

Ciò vuol dire che ad esempio, se stai costantemente guardando notizie negative, la propensione alla disponibilità farà in modo che il tuo cervello ricordi con più probabilità eventi negativi, e quindi ti porterà a credere che questi eventi relativamente rari, rappresentino lo stato generale delle cose.

Quindi, se ad esempio hai appena visto un rapporto sugli effetti del corona virus nella tua città, ipotizzando che vivi a Milano, davanti ad una domanda sullo stato dei problemi attuali del tuo comune, sarai più portato a dire che il corona virus a Milano è un grosso problema, anche se, in generale, il numero dei contagi è molto basso.

 

  1. La distorsione di conferma : perché cerchiamo prove a supporto della negatività.

Il bias di conferma è invece l’idea che cercheremo attivamente, ricorderemo e favoriremo le informazioni che confermano qualcosa in cui crediamo già.

Se hai deciso che il corona virus è il problema più grosso al mondo al momento, il pregiudizio di conferma renderà più probabile che il tuo cervello si concentrerà selettivamente sulle informazioni che aiutano la tua teoria preesistente, ignorando i fatti contrastanti, i dati sulle guarigioni e le misure di contrasto.

Su una scala più ampia, se ritieni ad esempio che il mondo sia un posto orribile, il pregiudizio di conferma andrà a cercare le prove che ciò sia vero, rendendo più difficile ascoltare le prospettive che suggeriscono il contrario.

 

  1. E quindi che succede?

Succede che se metti insieme queste tre tipologie di distorsioni, o bias, o pregiudizi; potrai vedere come sarai predisposto a cercare, sopravvalutare e cementare la negatività che ti è stata comunicata attraverso il bombing di notizie.

Innanzitutto, a causa della propensione alla negatività, preferiamo consumare contenuti negativi.

E i media, nel desiderio di mantenere l’attenzione e il pubblico, enfatizzeranno soprattutto le storie negative.

Successivamente, la propensione alla disponibilità predispone i nostri cervelli a rappresentare eccessivamente e perseverare su ciò che di negativo accade nel mondo.

Infine, a causa del pregiudizio di conferma, è più probabile che cercherai informazioni che supportino la tua idea del mondo come un luogo terribile e contemporaneamente rifiuterai le informazioni che affermano diversamente.

 

  1. Come possiamo ridurre gli effetti dannosi del pensiero negativo

Per iniziare a ridurre gli effetti dannosi della distorsione da negatività, puoi innanzitutto limitare il consumo di negatività alla fonte. Una cosa è essere informati, ma un’altra è esporsi alla negatività sensazionalistica per ore ed ore al giorno.

Prima e dopo aver preso le notizie, chiediti quanto hai davvero imparato. Se per lo più stavi confermando ciò in cui credevi già, e valuta se è il caso di evitare le notizie quando senti di provare un’emozione negativa.

Per aiutare a mitigare i rischi di distorsioni della disponibilità, prova a “contestualizzare”, ovvero, quando leggi una serie di dati statistici, in particolare se si tratta di dati negativi legati ad un evento che può coinvolgerti direttamente, come il coronavirus, prova a considerarlo come facente parte di una tendenza più ampia.

L’idea è che se memorizzi nuove informazioni in un modo più obiettivo, ti verrà in mente una prospettiva più equilibrata quando in seguito le userai come riferimento.

Esempio: ad oggi, secondo giorno di Marzo dell’anno 2020, millesettecento persone contagiate, su un Paese come l’Italia pari a oltre 60 Milioni di abitanti. Guardando la prospettiva più ampia, il dato dei contagiati sul totale della popolazione italiana è di solo lo 0,003%.

 

     8.  Ancoraggio alla realtà e buon senso

Infine, con così tante opinioni e dati fluttuanti in questi giorni, è così facile trovare la conferma praticamente per qualsiasi opinione, il che rende tutto più “pericoloso”.

Un modo efficace per iniziare a ridurre periodicamente le tue convinzioni è chiedersi sempre su quali fatti sono costruite le tue opinioni.

Parola di Psicologo, è un esercizio tanto banale quanto funzionale!

Ad esempio, dopo aver visto più articoli orribili sul corona virus, potresti pensare che la tua città sia diventato il posto più pericoloso in cui vivere, ma hai esaminato qualche dato reale a supporto di questa idea? La tua vita è davvero peggiorata al momento?

Ma soprattutto continua a chiederti: “E se mi stessi sbagliando!?”

Dal mio punto di vista, questo è un modo fantastico per continuare a ricercare fatti, a contestualizzare, relativizzare e risignificare la realtà, attraverso pensieri e azioni.

Con questo non voglio sminuire quello che sta accadendo anche perché al momento abbiamo dati in movimento e incertezza sulle conseguenze sanitarie ed economiche per il nostro Paese e per il mondo intero.

Sono anche consapevole del fatto che tante persone sono estremamente affezionate a certi tipi di bias, li adorano, per alcuni costituiscono modo di esistere, vivere e socializzare con gli altri.

Lo scopo di questo articolo è semplicemente quello di condividere strumenti di ancoraggio alla realtà che ci permettono di fatto, di vivere meglio e prendere decisioni nel giusto equilibrio emotivo, cognitivo e sociale.

Che in sintesi nient’altro è se non buon senso.

 

Davide Etzi

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Economista aziendale, Executive Coach PCC ICF –  Founder di Humanev® (Persone, Processi e Profitti, per essere umani ed evoluti)

Ci vediamo su LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/davideetzi/

  • (nota 1) di Tversky e Kanehman, esperti di psicologia, economia e scienze cognitive e quest’ultimo premio Nobel per l’economia nel 2002.
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