Costruire qualcosa di eterno. Dove?

Costruire qualcosa di eterno. Dove?

Perennemente in bilico sulla decisione del fare “casa” a Roma o a Milano (per motivi di lavoro e di connessioni sociali), stiamo scoprendo che probabilmente il migliore equilibrio di vita lo avremo nel fare avanti indietro tra “i due mondi”, nel vivere entrambe le realtà, scappando ogni tanto in alcuni luoghi del cuore che frequentiamo ormai da qualche anno, dislocati in Sicilia, in Sardegna, in Germania e a Tenerife.

Chissà perchè ho sempre e quasi inconsciamente associato a Roma la scelta “di cuore” e a Milano la scelta “della ragione della razionalità”.

Ho compreso di recente che “casa” non sarà un luogo, ma un concetto frammentato di luoghi sparsi per l’italia e l’Europa, che si concentrano sul piano emotivo e psicologico nel baricentro del mio corpo. 

Sto facendo pace con questo aspetto della mia vita ed è una grande conquista.

É come affrontare la delusione di una credenza che ti sei portato avanti tutta la vita, per poi scoprire che di fatto “non è così”, e appena accetti la delusione, si apre quello spiraglio di gioia e di consapevolezza.

Sì! La delusione è anche gioia! Ed è questa la grande scoperta del mio 2021.

Come sempre vado alla ricerca di una spiegazione scientifica, ma stavolta il senso è racchiuso tra scienza, storia e filosofia, come tutto del resto! 

É un concetto che voglio condividere con chi vorrà leggermi, ed in particolare con Clienti, Partner e Amici, che sono innanzitutto Persone che stanno attraversando un momento di delusione correlato a vicissitudini lavorative che hanno impatto sulla loro vita.

Sigmund Freud una volta paragonò la mente alla città di Roma. Come Roma, ha detto, la mente è composta da degli strati, ognuno costruito sopra l’ultimo. 

Molte delle nozioni di Freud sono state screditate dalla neuroscienza e dalla psicologia empirica, ma c’è una grande verità in questa idea elegante. 

Come il prodotto di un lungo processo di evoluzione, le facoltà del nostro cervello sono emerse strato dopo strato nel corso di milioni di anni. Alcune facoltà sono praticamente nuove di zecca. 

I circuiti nel nostro cervello che producono l’emozione della paura, ad esempio, sono molto simili ai circuiti cerebrali che regolano la paura nelle specie che si sono evolute milioni di anni prima degli umani, quindi sono circuiti antichi.

Il nostro cervello duplica, o conserva, i sistemi che hanno aiutato i nostri antenati evolutivi a sopravvivere. 

Le facoltà mentali che sono state le ultime ad evolversi – gli edifici più nuovi di questa città antichissima – fanno cose che sono inconcepibili per altre specie. Possiamo, ad esempio, anticipare e immaginare cosa accadrà nel lontano futuro. Possiamo realizzare piani i cui risultati non si vedranno per decenni ma si realizzeranno col tempo. Abbiamo, di fatto, la capacità di vedere cosa potrebbe accadere nel futuro e realizzarlo.

Non abbiamo rivali nella nostra capacità di esercitare la ragione e la logica. 

Ad esempio, quando i nostri strumenti scientifici ci mostrano che la realtà non è come sembra, che una terra che sembra piatta in realtà è sferica, abbiamo la capacità di prevalere su ciò che sembra vero a favore di ciò che sappiamo essere vero. 

Queste nuove capacità mentali ci rendono orgogliosi e sono responsabili dei risultati della scienza e della tecnologia, sono la linfa vitale dell’arte e della filosofia.

Ma la brillantezza delle nostre più recenti facoltà mentali ha indotto molte persone intelligenti a credere a una sorprendente falsità: che la logica e la razionalità sono tutto ciò che conta. 

Molti di noi credono che il mondo sarebbe un posto migliore se potessimo semplicemente usare la ragione e la razionalità per risolvere ogni problema. 

Ciò che questa visione del mondo non riesce a comprendere è che la ragione e la logica potrebbero essere l’apice delle nostre facoltà mentali, ma sono solo gli insediamenti più recenti di una città molto più grande e antica. 

Quella città più antica, spesso invisibile, rimane. Non solo è ancora con noi, ma svolge un ruolo vitale in molti aspetti della sopravvivenza, della riproduzione e dell’adattamento. 

La città invisibile stabilisce i confini di ciò che vediamo e di ciò che non vediamo. Se la ragione e la logica ci dicono come si gioca, la città invisibile definisce le regole del gioco. 

È il modello su cui incombono i grattacieli della ragione e della razionalità, credere che la ragione e la logica siano tutto ciò che conta è come immaginare che una grande città riguardi solo il suo presente, che il passato non abbia importanza e non abbia alcun ruolo nel plasmarlo.

Ecco perchè non potrei fare a meno di Roma e Milano e viceversa.

É indubbiamente una delusione, consapevolizzare che “casa” saranno tanti luoghi, ma è anche la grande gioia che l’accettazione incondizionata ti restituisce.

Accettare quello che è, accettare la delusione, trasformarla in un nuovo progetto di vita proattivo, crea gioia e soddisfazione.

E se è difficile da comprendere, prova a guardare la mappa della tua “Roma antica”, quella invisibile, e comincia ad immaginare e poi a costruire il tuo Colosseo, che qualsiasi cosa accada, a quanto pare, starà in piedi per sempre!

D’altronde, non è poi questo il concetto di eccellenza? Consolidare quello che c’è e aggiungere via via il prossimo mattone.

Alla prossima 

Davide

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Dott. Davide Etzi

Psicologo del lavoro e delle organizzazioni, Neuro Economista manageriale e dell’organizzazione aziendale, Executive Coach PCC ICF –  Founder e Managing Director di Humanev®

(Persone, Processi e Profitti, per un Business Umano ed Evoluto)

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